Certezze e considerazioni del 2018

Dicembre 31, 2018

Ecco alcune certezze che ho maturato nel 2018:

1) Il cd è definitivamente morto.

2) Il vinile è in coma quasi irreversibile, ma mantiene ancora un suo fascino.

3) La radio non crea più tormentoni, ma cavalca quel che già funziona e lo consacra.

4) La stampa scritta sui giornali … cosa scusa? … No dicevo la stampa sui giornali … vabbè niente niente

5) Tra Rai e Mediaset c’è un accordo tacito per spartirsi la torta di Sanremo. Nella settimana del Festival, Mediaset non fa contro-programmazione, manda la De Filippi o la Hunzinker per rafforzare la squadra, il Festival fa il 50 di share e a Cologno Monzese arriva una fetta della torta degli sponsor. Tutto qui.

6) Nella classifica di coloro che godono della protezione più massiccia al nr 1 c’è sempre Roberto Saviano, ma al nr 2 a sorpresa è salito il curatore musicale di Spotify.

7) Voi insistete tanto su Sferaebbasta o Young Signorino, ma per quanto mi riguarda il vero mistero irrisolto è Giovanni Allevi.

8) Sono rimasto estasiato dalla bravura esecutiva dei concorrenti di X factor 2018, ma sono anche rimasto deluso dalla pochezza degli inediti. Per questo ho accolto con grande entusiasmo la decisione delle grandi case discografiche di allestire studi di registrazione dove finalmente si torna a scrivere testi e musica. Proprio come accadeva negli anni 60-70 insomma. Chissà che non si torni ad aspettare che i giovani Lucio Dalla possano crescere senza l’ansia addosso dell’airplay radiofonico immediato, che tanto quello non arriverà mai …

9) Ho provato a fare cantare “La verità” ad un artista emergente. E’ venuta fuori una cagata pazzesca. E’ la conferma che quando entri nel mito puoi permetterti di scrivere ovvietà o di cantare anche la Settimana Enigmistica, e la gente comunque rimarrà estasiata a bocca aperta.

10) Giovani Social Media Manager crescono come funghi. Tutti si palesano esperti del web marketing, ma molti improvvisano sfruttando la perdurante ignoranza in materia. Spesso due termini ben assestati al momento giusto possono far pendere l’ago della bilancia a proprio favore. La generazione dei promoter radiofonici volge a un lento ed inesorabile declino. Auspico che si possa spendere tempo e denaro per la formazione di personale specializzato per una oculata promozione discografica sulla rete. Questo spero.

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