Ho scoperto di essere un boomer e la cosa non è affatto bella

Gennaio 25, 2021

Per “Boomer” si intende tutta quella generazione nata tra la fine della seconda guerra mondiale e la metà degli anni 60, periodo nel quale come ben saprete si verificò lo storico boom che portò ad una epocale accelerazione economica in tutto l’occidente. Ed io che sto bello dentro alla seconda metà degli anni 60, sono un “boomer” con i controfiocchi e dunque potenzialmente posso ritenermi “un vecchio babbione”.

Evvai.

ED E’ CON QUESTO SPIRITO FORSE CHE MI SONO PRESO DUE ORE DI TEMPO PER CERCARE DI CAPIRE MEGLIO COSA POSSA AVER MUTATO QUESTA PANDEMIA ALL’INTERNO DI QUELLA CHE IO RITENGO, INSIEME ALLA MINIGONNA E AL WORLDWIDEWEB,  LA PIU’ IMPORTANTE INVENZIONE DEL SECOLO SCORSO: la televisione.

E’ innegabile quanto Internet e Intelligenza artificiale stiano mutando le nostre abitudini e il modo stesso di intendere la tv. I Millenials hanno dato vita ad un sensibile aumento di famiglie senza figli ed i single stanno diventando la nuova regola di vita.

OK, MA NON STAVAMO PARLANDO DI TV?

Ma certo. La fruizione della televisione, che prima era collettiva ed aggregante, ora sta diventando un momento da vivere in solitudine, per questo la TV si sta attrezzando per modificare una offerta che viaggi di pari passo con queste evoluzioni. Anche l’automazione a livello lavorativo costringerà “vecchi boomer” come me, a migliorare la flessibilità mentale. Dovremo convincerci che i nostri figli non avranno un solo mestiere nella vita, ma anzi avvertiranno la necessità di cambiare lavoro più spesso. Sarebbe fondamentale ridurre l’impatto a livello educativo, ma non so se ci riusciremo facilmente.

La necessità che avverto più forte è quella di una informazione di cui ci si possa fidare. Certo esiste un servizio pubblico televisivo che già svolge questo compito, ma sempre di più ci stiamo convincendo quanto sia importante avere anche altre fonti dalle quali attingere per valutare la veridicità delle informazioni che ci arrivano. Parliamoci chiaro: la parte live rimane sempre un must: non si può immaginare una informazione senza una componente live. Ma esistono anche altre tendenze delle quali dovremo tenere conto: una per esempio è costituita dall’elemento locale, perché resta vitale essere informati costantemente su ciò che accade accanto a noi. Poi c’è la componente legata alla nostalgia che a noi boomer ci rende sempre vulnerabili e last but not least, il gaming e tutta l’industria dei media che si porta dietro, grazie alle tecnologie legate alla Realtà Aumentata e a quella Virtuale.

Pigliate Realtà Aumentata e quella Virtuale, shakeratele ben bene e infine versate lentamente il contenuto. Ciò che rimane è il matrimonio tra questi due mondi che vedrete presto esploderà.

Questi lockdown ci obbligano davanti agli schermi da soli, per questo, quando tutto questo sarà passato, ci tornerà la voglia di stare bene, vivremo un ottimismo simile a quello post bellico.

Spero solo che tutta questa tecnologia possa essere compensata da una forte componente umana.

“Una delle cose preferite da fare quando ero un ragazzo era di guardare la TV. So che può sembrare strano, ma è vero. Ah, gioventù spietata.” (R.M. Weiner)

Seguici su