Ogni giorno su Spotify nascono circa 60.000 nuove tracce. Una città intera di nuovi artisti che cercano visibilità, like e hype.
Ma quanti sanno davvero come si guadagna nella musica?
Spoiler: non è con i like.
Il grande equivoco
Molti giovani confondono i diritti d’autore con i diritti connessi.
Eppure la differenza è sostanziale:
- Diritti d’autore → spettano a chi scrive il brano.
- Diritti connessi → spettano a chi lo interpreta, esegue, produce o trasmette.
Tradotto: se canti una canzone scritta da altri, non prendi un euro di diritto d’autore. Ma hai diritto ai connessi.
Se non li dichiari? Non li incassi.
Il paradosso indipendente
Molti emergenti si dichiarano “indipendenti”, ma non conoscono il funzionamento del sistema.
Non registrano le performance, ignorano le collecting (Nuovo IMAIE, SCF), non compilano i moduli.
E così lasciano soldi sul tavolo.
Chi li incassa al loro posto?
Le major. Quelle stesse che demonizzano.
Cosa NON ti farà guadagnare
- 10.000 follower su IG
- Essere “in hype” su TikTok per 48 ore
- Avere un amico che “lavora in radio”
Cosa ti farà guadagnare
- Registrare correttamente i brani
- Dichiarare le performance
- Conoscere (e rivendicare) i tuoi diritti
Conclusione
Nel 2025 la musica è ancora arte, ma anche industria.
Il talento è solo il primo passo. Il resto è consapevolezza, documenti, collecting.
E magari, un consulente che ti insegna a fatturare invece di sognare.