La promozione musicale nel 2021

Maggio 31, 2021
Cosa significa fare promozionale musicale nel 2021? Cos’è cambiato rispetto al passato e verso quali scenari si dirigono oggi i progetti musicali emergenti e le attività dei promoters?

Ammettiamolo: con l’avvento delle piattaforme di streaming legale e dei social è cambiata totalmente la percezione da “tormentone” che fino a dieci anni fa era totalmente ad appannaggio della programmazione radiofonica.

Le prime avvisaglie le avemmo col successo del “PULCINO PIO” che nessuna radio programmava (tranne Radio Globo che aveva architettato il tutto rielaborando una canzone-filastrocca già nota in tutto il Sud America), ma le cui note ci rimbalzavano nel cervello come non accadeva dai tempi di “DAMMI3PAROLESOLECUOREAMORE” di Valeria Rossi 20 anni fa.

Fu in quel momento che si capì in maniera nitida quanto la rete fosse preponderante nella definizione di viralità del successo e di quanto ormai la radio fosse destinata ad accodarsi su ciò che veniva imposto attraverso la rete stessa, contribuendo alla consacrazione definitiva degli stessi contenuti divenuti virali attraverso internet.

Ora a volgerci indietro ci viene da sorridere, ma non c’è più tempo per prendere respiro.

La situazione è in perenne evoluzione, due minuti di canzone sparati con un inciso già presente dalle prime note sono diventati lo standard e le possibilità di diffusione della musica si sono centuplicate nel giro di un decennio scarso.

Rappers che inseriscono in anteprima i loro nuovi video o addirittura mettono in rotazione i nuovi brani su portali di diffusione pornografica. Spotify che si allea con Mark Zuckerberg ed approda ufficialmente su Facebook che diventa a tutti gli effetti un nuovo miniplayer. Amazon non può certamente rimanere al palo e allora ecco che trasforma Justin.tv in una nuova piattaforma live streaming che permette la dirette di eventi live (principalmente legati ai video games), ma poi la chiama Twitch e conseguentemente consente ai musicisti di caricarvi e crearvi musica per fare in modo che la stessa possa essere condivisa e promossa.

E l’ultima in ordine temporale ci arriva da TikTok.

Visto che la radio non è mai stata attratta dai fenomeni mediatici creati dal social cinese, allora ecco che proprio come una montagna trascinata fino ai piedi di Maometto, TikTok si sta creando la propria radio. Sembra che il canale sarà attivo tra pochi giorni e sarà disponibile sui mobile e come canale di streaming sull’app SiriusXM, sul desktop e su tutti i dispositivi collegati. Il focus sarà rigorosamente sulla promozione dei talenti emergenti.

Secondo SiriusXM, il canale è progettato come una versione radiofonica della pagina “For You” di TikTok e presenterà contenuti dei creatori sulla piattaforma. Pandora lo sta portando al livello successivo lanciando una serie TikTok Tastemakers , che è una serie di playlist ospitate con i creatori di TikTok che non solo riprodurranno le loro canzoni preferite, ma aggiungeranno anche commenti aggiuntivi.

Tutto questo turbinio di opportunità hanno un effetto galvanizzante che avrà come logica conseguenza l’incentivazione all’homemade self per la produzioni e la promozione di musica, con un incremento ulteriore della proposta ed un probabile decadimento della qualità.

TikTok ha confermato che le canzoni proposte alla radio potranno avere una durata a partire dai 15 secondi allora sono andato a misurare l’intro di due brani immortali nella storia della musica ed ho scoperto per esempio che con l’intro di Hotel California degli Eagles o con quello di Stairway to Heaven degli Zeppelin ci potremmo fare ben 3 canzoni su TikTok.

Quindi, cari artisti emergenti, se anche voi avete nuova musica da promuovere su TikTok, quando licenziate un vostro brano ad una Label, informatevi che il caricamento venga fatto anche sul social cinese. In questo modo voi e tutti gli altri utenti potrete utilizzare il brano come colonna sonora dei video cercando di farlo diventare virale invitando i vostri follower a fare i loro video con in sottofondo la vostra musica.

Mentre lo fate, vista la velocità che sta subendo la fruizione della musica, io sono sicuro che prima o poi riuscirò a girarmi di scatto e a mordermi un orecchio.

a cura di
Marco Stanzani

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