Quando il COVID sparirà, che ne sarà della musica dal vivo?

Aprile 26, 2021

“Si dice che nei momenti di difficoltà e nei periodi grigi l’artista trovi la miglior ispirazione”: bene, se è davvero così credo che ognuno di noi  s’aspetti dal 2020 ad oggi l’arrivo di immensi capolavori!

La musica dal vivo soffre – ormai da quindici mesi – lo scotto di non essere riconosciuta nella sua completezza. Oltre ai grandi palchi, agli artisti “da Sanremo” o a quelli che riempiono stadi e palazzetti, esistono decine di migliaia di situazioni che popolano il sottobosco dell’underground musicale italiana. Dai festival ai live club, dai contest alle presentazioni acustiche di dischi, dal concerto nel ristorante estivo al palco nei lidi lacustri o marittimi. Ritengo che, se si creano leggi per un settore, si dovrebbe conoscere a fondo questo settore, o si rischia come nel nostro caso, di cadere in ‘falle del sistema’ che rendono il lavoro complicato e difficile da svolgere.

Il circuito live al momento vive la ghigliottina del coprifuoco imposto alle 22:00, creato come arma per la battaglia contro il famigerato virus ma che, a mio avviso, ha davvero poco di concreto. I concerti per molti club musicali estivi o invernali iniziano alle ore 22:00. I teatri difficilmente si spopolano alle ore 21.30 per permettere alle persone di correre a casa in tempo.

La vita – soprattutto estiva – della musica dal vivo si estende e vive luminosa nella notte.

Il momento storico è complicato, nessuno lo mette in dubbio. La tragedia sanitaria che ha colpito il paese è tremenda, certo, ma al momento il peso più grande – quasi la colpa – ricade sul settore dello spettacolo. I grandi concerti con le limitazioni odierne sono rimandati perché nessun privato può sostenere un costo cospicuo con la capienza ridotta al 50%.  L’estate 2021 sarà da tutti ricordata come l’estate dei concerti acustici e delle domeniche in musica; d’altra parte il coprifuoco porterà tutti a concentrare la propria attività dalle 18:00 alle 21:00.

La domenica dell’estate 2021 sarà, dunque, il girono sacro della musica dal vivo dove il gestore d’evento coraggioso combatterà affinché la fiammella che tiene viva l’arte in Italia, subissata dalla tempesta che sembra prenderla di mira, non si spenga mai.

Di certo questo virus finirà, ma una volta che le ‘bombe’ finiranno di cadere sulla città, cosa troveremo?

Troveremo una voglia tale d’uscire e fare arte da avere i fasti di pubblico ai concerti come negli anni 80/90? Oppure saremo così schiacciati dalla mancanza d’arte imposta da adeguarci a questo mondo grigio e silenzioso?

“Chi vivrà, vedrà” diceva qualcuno, ma senza musica e senza arte nessuno vive davvero, semplicemente respira perché lo deve fare.

Come in fondo abbiamo sempre fatto, noi della Red&Blue non smetteremo mai di lottare affinché i nostri artisti possano esprimersi.

Quest’estate correranno lungo le strade gialle o bianche permesse, e presenteranno al pubblico i loro lavori. Magari sotto il sole pomeridiano o fissando un tramonto che indicherà loro che lo spazio vitale della giornata giunge a conclusione, ma ci saremo e ci saranno. Continuare con forza a lottare perché gli artisti possano suonare ed esprimersi non è un mero dovere aziendale verso un cliente: è una missione, è il voler impedire che la voce degli artisti si taccia e che il silenzio imposto alla musica  faccia da padrone.

E’, dunque, un augurio positivo ed ottimista che porto alla fine, dopo  tante parole: sotto il sole estivo che ci farà sudare di gioia o nel cuore della notte, ci vedrete sui palchi e ad ogni nota suonata e se capiterà stonata, calpesteremo questo virus che tanto male ha fatto alla gente e al nostro coloratissimo settore.

a cura di
Davide Motta

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