Calcutta annuncia dopo 5 anni il nuovo album, ha ancora senso parlare di musica indie nel 2023?

Ottobre 17, 2023

Un suo disco mancava da 5 anni !!!

FORSE E’ PER QUELLO CHE DA COSI’ TANTI ANNI SI DICE CHE L’INDIE E’ MORTO?

HA ANCORA SENSO PARLARE DI MUSICA INDIE NEL 2023?

La “Musica Indie” è un simbolo sospeso tra il genere e il non genere, tra tutto e niente e tralasciando momentaneamente il concetto di musica indie(pendente), occupiamoci piuttosto del genere che ne è derivato dal modo di scrivere e comporre musica: arrangiamenti molto molto molto semplici, melodie orecchiabili, testi che raccontano il quotidiano, i grandi amori, ma anche le incertezze sul futuro che tanto caratterizzano i pomeriggi nelle camerette dei “ciofani” della generazione z.

Se ti acchiappa riuscendo a racchiudere i tuoi sentimenti in un insieme, distruggendoti in parte il cuoricino, allora sei dentro fino al collo ad una bella canzone indie.

Il termine è la contrazione, dicevamo, di INDIE-PENDENTE e un tempo rappresentava il desiderio dei gruppi americani di fare musica, ma liberi dai vincoli delle fantomatiche major.

Le loro registrazioni erano low-fi, ma le college radio li amavano. Probabilmente proprio come il punk, prima di diventare un genere musicale, l’Indie era un movimento, un approccio che faceva si che i ragazzi non accettassero di sottostare ai canoni consueti legati a licenze, obiettivi di vendita o altra imposizione di qualsiasi natura o genere. A loro interessava solo suonare per il semplice gusto di farlo e molto spesso si autoproducevano le canzoni.

Negli anni 80 la musica Indie fu sezionata in INdieRock o INdiePop grazie a diversi gruppi che si avvicinarono al pubblico cavalcando questo genere, dai Pixies agli Artic MOnkeys passando per Stone Roses o mille altre band.

Anche in Italia la Musica Indie è arrivata con forza intorno al 2016-17, lasciando da parte i significati delle origini, ma racchiudendo nel suo insieme per comodità di tutti, artisti come THEGIORNALISTI o CALCUTTA, che fecero da apripista, ma non solo.  Anche altri come Carl Brave, Franco 126, Gazzelle o i Pinguini Tattici Nucleari, solo per citarne alcuni, a prescindere da quale sia la casa discografica che li pubblica, animano tutt’ora quella che viene definita la scena INDIE.

Il significato della parola INDIE è stato di fatto snaturato finendo per indicare un vero e proprio genere musicale, senza preoccuparsi troppo se l’artista in questione sia pubblicato da una major o da una etichetta indipendente.

Per come la intendo io la vera musica INDIE è quel genere composto di canzoni scritte da artisti che non si pongono tanti problemi sull’accoglienza dei brani, ma che scrivono soltanto per il piacere di trasporre in musica ciò che sentono dentro.

Non può essere INDIE una canzone scritta col chiaro intento di risultare la prossima hit estiva, ma può esserlo a tutti gli effetti un brano scritto per comunicare una semplice storia da trasmettere agli ascoltatori con tanto di pathos.

Sono certo che molti sosterranno che anche le canzoni presentate a BATTITI o al TIM SUMMER HIT potrebbero essere inserite a ragion veduta nel circuito INDIE così come del resto la storia ci ha insegnato quanto certa musica INDIE potesse scollinare brillantemente in un universo MAINSTREAM.

Il 1 giugno 1980 i Clash tennero un concerto gratuito in Piazza Maggiore a Bologna che i punk nostrani provarono a boicottare, imbufaliti come erano che il gruppo londinese fosse passato con LONDON CALLING ad una major.

“Si” disse Joe Strummer” è vero …. ma che disco abbiamo fatto”.

Per questo aspettando il nuovo album di Calcutta mi sono convinto che come genere, l’INDIE è morto e sepolto, ma come attitudine probabilmente non morirà mai.

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