Claudio Baglioni annuncia il ritiro dalle scene dal 2026: scelta condivisibile? Altri dovrebbero seguirlo?

Febbraio 1, 2024

Scelta condivisibile al punto che non appena appresa la notizia, immediatamente mi sono domandato se per caso anche altri dinosauri della musica nazionale o internazionale non farebbero bene a seguire lo stesso esempio.

In Toscana esiste una espressione meravigliosa che recita più o meno così:

“Ohi bimbi si fa come il Baglioni?”
“Cioè ?”
“Ci si leva dai coglioni”

Questo intercalare è ispirato alla storia del Conte Baglioni da Perugia il quale aveva la simpatica abitudine di abbandonare gli ospiti nel bel mezzo di un ricevimento magari da lui stesso organizzato.
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Spesso creatività e senso artistico vengono associati ma secondo me occorrerebbe sfatare almeno due luoghi comuni:

1) la creatività artistica non si può dire appartenga solo coloro che si esprimono nei cosiddetti linguaggi dell’arte, come la musica
2) coloro che si esprimono con linguaggi artistici non è detto che siano creativi.

La creatività nasce da un altissimo stato di coscienza, uno stato di grazia che prende origine dalla nostra psiche dove il razionale non ci entra manco se paga il biglietto. Durante la fase creativa l’intelligenza si connette ad una dimensione intuitiva molto alta. Questa intuizione è l’invaso di un fiume che permette alla creatività di scorrere.

L’artigianalità è l’abilità nel destreggiarci in un determinato ambito che ci permette di realizzare progetti che a volte associamo alla dimensione artistica, ma nella sostanza potrebbero non avere una valenza dello stesso significato.

Nella musica, per esempio il confine tra artigianalità e creatività artistica è molto più complesso. La creatività, che si manifesta sia nella composizione musicale che nella interpretazione, ha un valore quasi mistico e attinge a una dimensione sovrannaturale.

Perché il suono è alla base della creazione.

La creatività è ciò che distingue un ottimo musicista professionalmente preparato da un artista.

E quando cessa la creatività e si rimane soltanto bravi musicisti, avrebbe senso continuare a pubblicare dischi o a tenere concerti? Claudio Baglioni, Francesco Guccini, Ivano Fossati ed alcuni altri hanno fatto a modo loro scelte di campo rinunciando chi ad una , chi ad un’altra, chi a tutte e due le cose.

A ben vedere io personalmente avrei fatto volentieri a meno dei duetti di Sting con Shaggy, dei “sonoancoraquaegggià” di vascorossiana memoria o dei “nondimenticatemi” a favore di sorcini adoranti.

Ma per carità, questo è solo un parere personale assolutamente opinabile che sono certo non vi troverà d’accordo.

Penso che il creativo sia semplicemente una persona che ha capito dove deve cercare.

Ma se ci si accorge che si è perso il sentiero allora forse forse …

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Ricordo una canzone incalzante inserita da Franco Battiato in “Orizzonti Perduti” nel 1983: Quella canzone si apriva così:

In quest’epoca di bassa fedeltà e altissimo volume
Il rumore allucinante delle radio non ci molla mai;
E quanti cantanti musicisti arrabbiati
Che farebbero meglio a smettere di fumare.
Brutta produzione altissimo consumo,
La musica è stanca, non ce la fa più,
E quante cantanti di bella presenza
Che starebbero meglio a fare compagnia

Se non fu lungimiranza creativa questa …

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